Padre Roberto Bello
Decano dei missionari italiani in Etiopia, Padre Roberto Bello è stato direttore dal 1994 del Villaggio "Madonna della vita" in Addis Abeba e fino al 2000 missionario in Etiopia.
Le origini sono friulane, l’adolescenza è a Milano, la Milano popolare che riserva per lui anche l’incontro con i frati e la nascita della vocazione con l’approfondimento degli studi secondo l’iter canonico. Subito dopo l’ordinazione, il 4 marzo 1950 celebra la prima messa ed a settembre Padre Roberto Bello parte in missione per l’Eritrea: 18 anni in quella terra. “C’è stata una bella accoglienza da parte della gente, ho studiato il tigrino, la loro lingua, per potermi meglio avvicinare. Ho vissuto in tutte le realtà missionarie di quel paese e in esse, oltre a curare la crescita dei fratini locali, abbiamo costruito tante opere nuove in parrocchia ad Asmara dove ho fatto il parroco”. “Dopo qualche tempo mi hanno mandato a visitare la missione del Guraghe e quando ho comunicato che stavo tornando, il superiore ha detto: “No, aspetta vengo io!” e mi ha fatto fare il superiore lì. C’erano due parrocchie dove abbiamo costruito la nuova chiesa e gestivamo il lebbrosario con quaranta poveri bambini malati”.
Dal 1969 circa, viene trasferito ad Addis Abeba nella parrocchia del SS. Salvatore, una delle parrocchie più centrali della città, dove è incaricato della comunità italiana e contribuisce alla realizzazione di grandi opere quali l’ampliamento del convento e l’apertura dello studentato teologico-filosofico che può arrivare fino a 250 studenti. Nel 1982 incontra Roberto Rabattoni ad Addis Abeba e Padre Roberto diventerà la sua guida spirituale.
“Nel 1982 circa, ho conosciuto Roberto Rabattoni, che non avendo figli, era venuto ad Addis Abeba per adottare un bambino, svolte le pratiche dell’adozione, insieme siamo andati a prenderlo. Ci diedero una bambina. Da allora nacque in lui l’amore per l’Etiopia; sentiva il desiderio, il bisogno, di fare qualcosa per ricompensare il paese che gli ha dato una figlia. Ha iniziato così a cercare aiuti in Italia ed ha poi fondato l’associazione Centro Aiuti per l’Etiopia, grazie alla quale ormai non si contano le opere umanitarie a favore di queste popolazioni martoriate. Dal 1994 circa, Roberto Rabattoni mi ha chiesto di dirigere il Villaggio “Madonna della Vita”, un piccolo paradiso per i bambini orfani nella periferia della capitale che comprende un bel dormitorio, la sala da pranzo, il parco giochi, una chiesetta e l’infermeria. Tutto è nato grazie all’intervento di Roberto che, detto fatto, ha comprato il terreno –che aveva 500 proprietari!– da destinare a quest’opera importante e dopo non poche difficoltà è riuscito a far nascere l’orfanotrofio.
Dal 2000, la mia età avanzata non mi ha più consentito di rimanere in Etiopia, ora spesso Roberto mi viene a prendere ed andiamo in qualche parrocchia dove siamo invitati per parlare dell’Associazione e delle adozioni a distanza. Ogni volta, al termine di queste giornate, ringrazio davvero con il cuore le centinaia di persone che si dimostrano sensibili e solidali avviando sempre tante nuove adozioni a distanza”.
Nel mese di maggio del 2010 Padre Roberto Bello è tornato al Padre, dopo aver trascorso 56 anni di missione in Etiopia e gli ultimi 4 in Italia, a Milano. Abbiamo perso un grandissimo collaboratore, un gigante di carità, di umiltà e di spiritualità, il “Padre dei poveri” come lo chiamavano in Etiopia, per noi tutti è stata una grande perdita.