Padre Marino Haile Tesfai Tekemariam
Padre Marino, frate cappuccino eritreo, è stato una figura importante per il Centro Aiuti per l’Etiopia e un prezioso collaboratore del Presidente Roberto Rabattoni. Per oltre trent’anni ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità eritrea ed etiope a Milano. Nonostante l’Italia sia diventata il suo paese d’adozione, non ha mai dimenticato l’Eritrea dove ha sempre cercato di portare il proprio aiuto.
Proviamo qui a ripercorrere la sua storia, una vita dedicata ai più poveri e ai più deboli, all’insegna della solidarietà.
Nato il 20 marzo 1942 ad Addi Finni, villaggio situato a 70 km di distanza dalla capitale Asmara, Padre Haile Tesfay Teklemariam, meglio conosciuto come Padre Marino, è rimasto nel paese natale fino al 1975 portando avanti i suoi studi prima di diventare sacerdote.
Le vicende belliche del 1975 lo costringono a lasciare il paese, abbandonando il convento di Gaggiret ad Asmara dove allora si trovava perché ricercato da agenti segreti del governo etiopico con l’accusa di aver distribuito generi alimentari di prima necessità ai poveri.
Nel 1976, dopo indicibili peripezie, ha raggiunto il campo profughi di Weddelhiloy in Sudan dove offriva ai 30 mila profughi eritrei assistenza spirituale e umanitaria.
Dopo tre anni è stato mandato dai Superiori in Italia e nominato Cappellano della Comunità Cattolica etiope-eritrea a Milano e provincia.
É qui che ha avuto inizio la sua esperienza italiana, che dopo qualche anno lo ha portato a stretto contatto con Roberto Rabattoni e la sua associazione.
A Milano Padre Marino ha fondato l’Associazione C.A.P.S.E. - Centro Assistenza Promozione e Solidarietà per l’Eritrea e l’Etiopia - un collettore per gli aiuti che tanti benefattori hanno destinato a Padre Marino per aiutare le persone più bisognose di questi paesi, spesso colpite da drammatiche carestie dovute alla siccità. Padre Marino ha implementato un programma di adozioni a distanza e sostegni scolastici, promuovendolo in tutta Italia. Si aggiungono inoltre i progetti volti alla costruzione di scuole, asili, pozzi per l’acqua e altre infrastrutture che oggi rappresentano una realtà e una risorsa di primo piano per le popolazioni locali. Tra questi ricordiamo la costruzione della scuola secondaria e superiore di Massawa ultimata nel 2010 e che oggi è frequentata da circa mille studenti.
Nel 1983, data la corrispondenza di intenti, Padre Marino è entrato in contatto con la nostra Associazione, iniziando a collaborare con il Presidente Roberto Rabattoni nel programma delle adozioni a distanza.
Nello 1989 con Roberto Rabattoni ha intrapreso un viaggio in Eritrea nelle zone liberate per rendersi conto personalmente della situazione di disagio dei bambini. Un viaggio spossante e pieno di peripezie.
Al suo ritorno, con l’aiuto del CAE, ha subito organizzato l’invio di generi alimentari di prima necessità e dato inizio al programma della adozioni a distanza per centinaia di bambini residenti nelle località di Solomona, Barantù, Agordat, Tessenei, cittadine del bassopiano occidentale eritreo colpite da calamità naturali, ma più ancora da continui e aspri combattimenti tra le forze di liberazione dei guerriglieri eritrei e l’esercito del Governo di Addis Abeba.
Gli aiuti sono stati spediti ai Frati Cappuccini eritrei operanti in loco e distribuiti direttamente ai bambini. Un aiuto provvidenziale per quelle popolazioni stremate dalla fame.
In collaborazione con l’UNI (Ente Nazionale di Unificazione) e il Centro Aiuti per l’Etiopia nel 1993 a Saganeiti, una cittadina a 60 km da Asmara, ha fatto erigere un grande complesso per l’accoglienza degli orfani di guerra. Era l’anno in cui l’Eritrea sanciva con un referendum la sua indipendenza.
Con l’aiuto del CAE ha inviato mezzi di trasporto in diverse stazioni missionarie in Eritrea ed Etiopia per facilitare il trasporto di malati e in modo particolare di donne con problemi di complicazioni post-parto. I mezzi funzionano ancora oggi dopo venticinque anni di servizio.
Ha sempre dato il suo generoso contributo, con consigli e suggerimenti, perché gli interventi socio-assistenziali e di promozione umana in Etiopia, Eritrea e Sudan fossero efficienti, trasparenti e sempre a beneficio dei poveri.
Nel 2005 ha intrapreso un altro viaggio in Sudan con Roberto Rabattoni per visitare le scuole dei profughi eritrei ed etiopi di Khartoum, Kassala, Wedsherifay e Port Sudan. Col programma dell’adozione a distanza patrocinato dal CAE, ha garantito l’istruzione scolastica a più di 4.000 alunni in sei anni. Le classi vanno dalla prima elementare alla dodicesima, che corrisponde alla maturità dell’ordinamento scolastico italiano.
La Regione Lombardia nel 2009 gli ha assegnato il Premio per la Pace “per lo straordinario impegno ventennale in programmi ed azioni di sviluppo nei Paesi del Sud del mondo, in campo educativo, l’operato a favore dei profughi al confine tra Eritrea ed Etiopia e la promozione di interventi di aiuto alla popolazione più vulnerabile colpita dalla lunga guerra civile”.
Nel 2012 il Comune di Milano gli conferito l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza cittadina, per la dedizione nell’accoglienza e nell’integrazione dei profughi eritrei.
La sua perdita improvvisa, il 3 settembre 2013, ha lasciato una grande tristezza in tutti noi.