"Tutti per me, sei sicuro?". "Questa domanda - racconta Mattia, nostro volontario in Etiopia - è rimasta impressa nella mia memoria. Così come vedere lo stupore e la gratitudine sostituire l'iniziale diffidenza tra migliaia di persone a cui assegnavamo 50 kg di farina nel corso delle distribuzioni nel Wollaita, a sud-ovest di Addis Abeba. 50 kg, meno di 13 euro! Purtroppo, non potevamo fare di più perché l'elenco delle famiglie in difficoltà sembrava senza fine... Tutti in fila ordinatamente attendevano di sentire pronunciare il proprio nome dal responsabile del governo locale che aveva selezionato i nuclei familiari più poveri".
Con la diffusione del Covid-19 il numero delle persone in difficoltà è aumentato ed è destinato a crescere a ritmi vertiginosi. In Etiopia non esistono ammortizzatori sociali, il sistema sanitario è estremamente debole e la percentuale della popolazione in stato di povertà è elevata. Il coronavirus ha costretto i nostri operatori a intensificare la distribuzione di farina e altri generi alimentari, insieme a sapone e disinfettanti.
“Sono tante le cose che mi hanno colpito – prosegue Mattia – 50 kg di farina non sono tanti, eppure ho visto famiglie che li avevano ricevuti, dividerli con altre che erano state escluse. All'inizio non capivo, mi sembrava un’assurdità mettere a rischio la propria famiglia per aiutarne un’altra. Mille volte mi sono chiesto se avrei fatto la stessa cosa. Ancora oggi non so rispondere senza esitazioni. È come se loro avessero già capito che, in fondo, siamo tutti sulla stessa barca e nessuno si salva da solo."
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Grazie di essere al nostro fianco! Sulla stessa barca!
Mattia
Addis Abeba, luglio 2020